Il dipinto portava un'attribuzione allo Pseudo Pier Francesco Fiorentino inizialmente formulata da Paolo Viancini sulla base di una comunicazione scritta di Roberto Longhi e poi riportata nelle successive stime, nonche` nella schedatura della collezione di Palazzo Bellini, dove la tavola e` segnalata come di Pier Francesco Fiorentino (Palazzo Bellini 2006, pp. 379, 429). Tale indicazione rifletteva la congiuntura, scaturita da un'originaria suggestione berensoniana, per cui una serie di opere stilisticamente e morfologicamente omogenee erano state raggruppate dalla critica sotto i nomi di Pier Francesco Fiorentino e/o dello Pseudo Pier Francesco Fiorentino; all'interno di... (le schede storico-critiche saranno consultabili registrandosi nella zona login)