Valerio Castello, dopo la formazione presso il padre Bernardo, seppe dare vita, a partire dal secondo quarto del Seicento, a uno stile di grande originalita` in grado di proporre una via tutta genovese al Barocco, rielaborando spunti emiliani (Correggio e Parmigianino), veneti e fiamminghi (Rubens, Van Dyck) che seppe applicare anche nelle fortunate prove ad affresco. L'opera in esame rappresenta il momento in cui Lucrezia, morente suicida per la violenza subita da Sesto, viene soccorsa dal marito Collatino e dal compagno d'armi Bruto (Livio, I, 57-59). Impostato dalla diagonale del corpo esanime dell'eroina, sostenuta da un'ancella, il dipinto e` caratterizzato dai gesti... (le schede storico-critiche saranno consultabili registrandosi nella zona login)
Esposizioni
"Pittori genovesi a Genova nel ‘600 e ‘700", Genova, Palazzo Bianco, 6 settembre-9 novembre 1969.